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A tutti i cittadini spetta il compito più importante: stare a casa.

Pubblicata il 21/03/2020

Stiamo cercando di offrirvi una comunicazione corretta e lucida, la più rispettosa possibile del momento che stiamo attraversando e dello stato d'animo di tutti.

Ci piacerebbe dipendesse tutto da noi,  potervi dire con sicurezza che abbiamo la ricetta per questa pandemia. Sia chiaro: non ce l'ha nessuno. Se così fosse, basterebbe mettere in campo tutte le nostre forze: troveremmo il modo di coprirvi di mascherine, di rendere tutte le superfici urbane asettiche, fornirvi di tute protettive. Non è così. Ad oggi di questo virus si conosce poco, i dati sono confusi e il contagio è veloce. 

L'unica cosa certa è che un virus respiratorio si trasmette toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi. Per questo è importante lavarle con acqua e sapone ed evitare il contatto con le altre persone.

Tutte le altre misure precauzionali potrebbero essere inutili. Lo sappiamo e non vogliamo prendervi in giro, nonostante tutto le stiamo attuando perché non c'è nemmeno la certezza che siano davvero inutili.
Vogliamo però verificare sempre che per lo meno non siano dannose, per la vostra sicurezza e per l'ambiente, già fortemente contaminato.

Continueremo a lavorare in questo modo: valutando rapidamente tutti i pro e i contro delle decisioni (anche contrastanti) che ci arrivano dall'alto; cercando di attuarle non prima di tutti, ma nel modo più sicuro possibile.

Per il lavaggio delle strade, ad esempio, da una prima comunicazione sembrava dovessimo mettere in campo tutti i mezzi possibili ed utilizzare concentrazioni di cloro molto elevate. 

Abbiamo chiesto pareri all'ARPAV e all'ISPRA perché la nostra falda è già ampiamente compromessa e non ci sembrava corretto che una misura “precauzionale” (perché forse non serve a ridurre il contagio)  avesse un impatto sicuramente aggressivo e irreversibile sull'ambiente.
A pochi giorni da quella prima comunicazione, la Regione ha invitato i Comuni a sospendere l'utilizzo di soffiatori meccanici, raccomandando l'uso delle sole macchine spazzatrici.
A sospendere, perché altri comuni lo avevano già fatto mentre qualcuno continuava a lamentarsi che “a Sarego ancora no”.

Questo è solo un esempio. Le soluzioni semplici, i rimedi che appaiono più logici spesso non lo sono mai, soprattutto davanti a temi così complessi.
Dietro ad ogni azione c'è un lavoro incessante, una scrematura di informazioni, l'impegno a non cedere alla polemica né di farvi credere che è tutto a posto perché ci pensiamo noi. 
 
Ci dispiace che qualcuno, magari dal proprio divano, punti il dito e ci definisca “nullafacenti”.
In questo momento, specialmente nelle regioni più colpite, nessuno merita insulti di questo tipo.
Nessun sindaco, nessun assessore, nessun medico, nessun operatore sanitario né della protezione civile, nessun rappresentante delle istituzioni e nemmeno le persone che ci permettiamo di insultare dai balconi senza sapere niente della loro vita.

Stiamo tutti combattendo una battaglia che non ci aspettavamo, una battaglia enorme. Sbaglieremo tutti, nel tentativo di fare ognuno il proprio meglio. Sbaglieremo tutti perché nessuno conosce questo virus, nessuno sa quale sia il metodo migliore per affrontarlo. Solo chi non fa, non sbaglia mai e purtroppo parla spesso.

È il momento di mettere a disposizione della collettività le proprie competenze e affidarci a chi ne sa più di noi: lasciamo che gli epidemiologi studino la diffusione di questo virus, che i virologi ne approfondiscano la riproduzione, che la protezione civile coordini gli interventi necessari ecc... e speriamo che siano messi in sicurezza innanzitutto medici e operatori sanitari a cui servono davvero mascherine e protezioni.

Noi come amministratori, abbiamo il dovere di monitorare la situazione locale, assicurare i servizi, mandare avanti i lavori ordinari e straordinari, proteggere le fasce deboli, informarvi, applicare le misure che ci vengono dettate e lavorare per farsi trovare pronti quando torneremo alla normalità e la situazione socio-economica sarà cambiata radicalmente.

A tutti i cittadini spetta il compito più importante: stare a casa.


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