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PFAS NEGLI ALIMENTI: IL COMUNE DI SAREGO CHIEDE MAGGIORI APPROFONDIMENTI ALL’ULSS 8 E ALLA REGIONE

Pubblicata il 06/10/2021

L’Assessore Flavio Zambon: “Opportuno che queste informazioni siano messe a disposizione degli agricoltori per garantire cibo sano a sé stessi e a tutti i consumatori”
 
In seguito alla recente pubblicazione dei risultati delle analisi riguardanti i PFAS contenuti negli alimenti delle aree maggiormente contaminate del Veneto, si è riscontrato che per alcuni alimenti la concentrazione risulta contenere quantità di PFAS decisamente consistenti.
Questi dati, che riguardano in particolare la “zona rossa”, lasciano presupporre che una parte degli alimenti maggiormente contaminati riguardi anche il nostro territorio.
 
Per questo motivo l’Amministrazione di Sarego ha inviato nei giorni scorsi una comunicazione all’ULSS 8 Berica e alla Regione Veneto chiedendo di fornire i dettagli relativi alle singole analisi effettuate nel Comune di Sarego al fine di consentire una valutazione della distribuzione del problema nel nostro territorio.

Oltre a ciò sono state richieste le ragioni per cui, nonostante gli alti valori riscontrati in alcuni alimenti in quella prima indagine, non sia stato ritenuto opportuno effettuare un nuovo campionamento negli anni successivi, per valutare l’andamento della contaminazione e mantenere monitorata la qualità degli alimenti prodotti in questa area.
In seguito a quella prima indagine, i produttori sono stati invitati a campionare annualmente le acque dei loro pozzi, ma non è stato fornito loro alcun dato relativamente ai valori riscontrati.

“Riteniamo opportuno che queste informazioni siano messe a disposizione degli agricoltori per fornire loro un importante elemento di valutazione sulla qualità dei propri prodotti e per
consentire agli stessi di intraprendere eventuali azioni per ridurre o annullare la presenza di PFAS nella produzione - commenta l’Assessore all’Ambiente Flavio Zambon -. La tutela della
salute deve essere sempre prioritaria. Dobbiamo consentire agli agricoltori di garantire cibo sano a sé stessi e a tutti i consumatori mostrando massima serietà nei controlli e nell’informazione.”


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